GEOGRAFIA
Al margine Sud-Orientale della provincia di Verona si trova il territorio di Boschi Sant’Anna con un altezza di 10 metri s.l.m. e con una superficie pari a 8,97 Kmq. Per la maggior parte il terreno è sabbioso misto a ghiaie fini e limo, con elementi torbosi in superficie provocati dal divagare e dalle esondazioni dei fiumi Adige e Fratta. L’abitato è composto dal capoluogo e dalle frazioni di Boschi San Marco e Oni. I comuni confinanti sono Bevilacqua, Legnago, Minerbe e Terrazzo.
ETIMOLOGIA
L’origine del nome di questo comune risale al periodo di dominazione della Repubblica di Venezia, quando il territorio di Boschi Sant’Anna era coperto da una folta vegetazione usata dai veneziani per approvvigionarsi di legname. Boschi Sant’Anna e la piccola frazione di Boschi San Marco sono chiari esempi dell’influenza della Serenissima, la quale era molto legata alle figure di Sant’Anna e di San Marco Evangelista.
STORIA
Di sicura origine romana, sul suo territorio nel 312 si svolge la cruenta battaglia tra le truppe romane fedeli a Costantino, e le truppe romane fedeli a Massenzio guidate da Ruricio Pompeiano. Agli inizi del 400 il territorio di Boschi è immerso in una folta vegetazione che si estende da Legnago fino a Bevilacqua comprendendo anche parte del territorio dei comuni di Minerbe e Terrazzo. Dipende dalla pieve di San Pietro in Tillida che si trova a Bevilacqua. Dopo la caduta dei Longobardi, il borgo di Boschi segue per molti anni le vicissitudini del comune di Legnago, e passa di mano in mano a vescovi e signorie che governano la zona. I primi proprietari del feudo di Boschi sono gli Scaligeri. Nel 1377 diventa proprietà della famiglia Dal Verme quindi, nel 1387 feudo imperiale sotto Venceslao di Boemia e Germania. Successivamente passa sotto i domini della Repubblica di Venezia che usufruisce di questi territori per approvvigionarsi del legname necessario alla costruzione dei palazzi lagunari, dei palazzi dislocati nel entroterra veneziano e per la costruzione della flotta navale. La presenza del fiume Adige inoltre facilita il trasporto del materiale dal luogo di provenienza fino alla foce. Il 14 luglio 1507 Boschi Sant’Anna viene trasformata in comunità dalla Serenissima con il titolo di vicariato. Durante la guerra tra Venezia e Ferrara, il bosco si trasforma in un rifugio per disertori, i quali irrompono nelle case per depredare e uccidere. Poco dopo i veneziani concedono di governare la neonata comunità a Federico Cavalli, difensore della Rocca di Legnago il quale, qualche decennio dopo, fa erigere la prima parrocchia. Dal 1690 si avvia la bonifica della zona, che è gradualmente trasformata in terreno agricolo. Attorno al 1700 Venezia cede l’amministrazione del territorio ad un importante famiglia lagunare che lascia un importante segno a Boschi: i Donà dalle Rose. Boschi entra a far parte del Regno d’Italia di Napoleone Bonaparte nel 1806 e rimase aggregato, con alterne vicende, al Comune di Legnago fino al 1815. In quell’ anno riottiene la sua autonomia amministrativa che perdura fino al 1928, quando, per ragioni amministrative, viene unito al comune di Bevilacqua formando il nuovo Comune Bevilacqua – Boschi. Il 1° gennaio del 1948 Boschi Sant’Anna riacquista definitivamente la sua autonomia territoriale e amministrativa.
ARTE
Da visitare la parrocchiale di Boschi Sant’Anna, dove si conserva una “Crocifissione” realizzata da Costantino Pasqualotto del XVII secolo. Di particolare interesse anche la parrocchiale di Boschi San Marco che contiene un prezioso dipinto eseguito dal pittore Liberale da Verona intitolato alla “Madonna delle Grazie” risalente circa al 1475 e la chiesetta di Santa Giustina in località Oni costruita dagli Scaligeri nel 1387. Da vedere anche l’Oratorio di Santa Maria alle Stopazzole eretto nel 1440 e le numerose ville presenti: Villa Donà delle Rose del XVIII secolo; Villa Rinaldi del XV secolo con pregevoli affreschi conservati al suo interno; Villa Garzoni situata in località Fittane e Palazzo Rosso in località Boschetto con grande corte agricole, oltre, ad alcune ville del diciottesimo secolo.
ECONOMIA
Una serie di piccole e medie aziende edili stanno traendo vitalità dalla sempre più frequente richiesta di ristrutturazioni di vecchie case e palazzi, ma l’agricoltura continua ad essere l’attività principale. Si coltivano: mais, frumento, mele, pere e fragole, viti da vino e ortaggi.