Tra il fiume Adige ed il fiume Tartaro, in una pianura pregna di terra e di cielo, si snoda questo percorso dove il paesaggio è stato modellato dall’uomo adattandolo alle attività agricole. L’ambiente conserva comunque testimonianze archeologiche, antichi manufatti agricoli, reperti dell’archeologia industriale ed alcune caratteristiche peculiari come: canali, fossi, argini e appezzamenti boschivi. Si parte da Legnago (Museo Storico e Museo Archeologico Fioroni, Torrione, Chiesa di San Salvaro, Mura Sanmicheliane, il Duomo, Antonio Salieri e il teatro a lui dedicato, l’oratorio di San Vito, il santuario della Madonna della Salute) in direzione Rovigo e all’altezza dell’abitato di Vigo, dopo la chiesa, si gira o destra seguendo le indicazioni per la SS 434; la si scavalca e costeggiando dei frutteti, si giunge alla Marchesa dove c’è un’antica corte rurale. Da qui si percorre un tratto di strada bianca per poi giungere al paese di Villa Bartolomea (chiesa di San Bartolomeo, oratorio di S.Anna, la Palazzina, sito archeologico della Fabbrica dei Soci); qui, seguendo le indicazioni per Rovigo, si attraversano gli abitati di Spinimbecco (chiesa di S. Maria Assunta) e Carpi (chiesa di S. Margherita all’Adige) giungendo a Castagnaro (chiesa parrocchiale, oratorio di S. Anna, sostegno del Castagnaro, Villa Bianchini, Oratorio della Beata Vergine Immacolata). Dopo la chiesa parrocchiale si svolta per Baruchella e giunti in piazza a Menà Vallestrema, s’imbocca Via S. Anna fino od arrivare a Via Emissario (SP 47). Qui si gira a destra e lungo questo percorso che costeggia la Fossa Maestra, si può ammirare la pianura nella sua maestosa vastità, l’abitato di San Zeno in Valle, alcuni siti archeologici, le vecchie idrovore ed un intersecarsi di fossi e canali. In località Torretta Veronese si trova il Bosco del Tartaro (Legnago) dove, nell’alveo del vecchio fiume, sono state collocate varie specie di piante indigene, che danno rifugio e dimora a vari volatili. Da Torretta, seguendo il corso dell’Emissario lungo una strada bianca, ci si addentra in un paesaggio piatto, rotto da alcune vecchie costruzioni e qualche pioppeto, fino a giungere ad un incrocio. Girando a destra, si prosegue verso Cerea (oratorio di S. Anna, chiese di S. Maria Assunta, San Zeno e San Vito, Ville Dionisi, Medici/Grigolli, Franco/Bertelé, Guastaverza/Buttura). Costeggiando il fiume Menago si passa Santa Teresa in Valle per giungere ad un incrocio. Attraversandolo, dopo 500 m. si ammira la Palude del Brusà (Cerea), oasi protetta che si estende per circa 30 ettari. Dopo la palude, tornando all’incrocio, si gira a sinistra, si attraversa l’abitato di Aselogna e, per una strada tutte curve, si giunge in località Rasta, si svolta o sinistra, si attraversa Vangadizza e tenendo sempre la sinistra si torna a Legnago costeggiando il Naviglio Bussè.