La voglia di valorizzare le coltivazioni agricole che hanno fatto la storia di questo comune, ha spinto un gruppo di produttori agricoli a rivalutare i “fagiolo Gnoco” di Villa Bartolomea. Tale prodotto, coltivato da oltre un secolo su queste terre, ha avuto tra gli anni 1950 e 1980 un grande sviluppo sia come superfici investite sia come quantità di prodotto commercializzato. La varietà coltivata rientra nella famiglia dei borlotti rampicanti. La particolare morfologia del terreno e le tecniche tradizionali usate nella coltivazione, fanno si che il fagiolo Gnoco di Villa Bartolomea sia di particolare bontà e si adatti bene alla necessità di chi vuol mangiar bene e sano.
Questo fagiolo tenero, digeribile e delicato al palato, per le sue proprietà nutritive costituisce, soprattutto da secco, una insostituibile riserva alimentare. Ad assicurare benessere, sarebbe non solo la polpa, ma anche la buccia. Nella polpa si trovano grosse quantità di antiossidanti e nella buccia sono contenuti parecchi elementi nutritivi, vitamine e sali minerali. Il fagiolo intero ha un prezioso bagaglio di fibre e sostanze capaci di ripulire l’intestino ed il suo consumo è indispensabile per prevenire disturbi circolatori e rallentare l’invecchiamento dei tessuti. I fagioli sono, dunque, nutritivi, energetici e ricostituenti; quindi è opportuno riprendere il consumo di questo alimento ricordando che il fagiolo è stato la carne dei poveri e che i suoi effetti benefici erano ben noti ai nostri antenati.