siori e pitochiQuesta è un’antica leggenda che, nella sua semplicità, rende in maniera disarmante l’origine della diversità tra i “Siori e i Pitochi” cioè tra i poveri ed i ricchi. È legata anche in questo caso alla creazione e da diverse varianti che si trovano in storie analoghe come ricorda lo stesso Dino Coltro. Narra la divisione tra la classe dominante e quella dei poveri con quel senso di inferiorità legato non solo all’ignoranza ma soprattutto alla mancanza di un vestito buono e di una casa decente dove vivere. La storia infatti racconta che il Signore, dopo aver creato il mondo, volle controllare che ogni cosa fosse la suo posto e che tutto andasse per il meglio. Così un giorno partì alla volta della terra accompagnato da San Pietro per controllare che tutte le cose del mondo fossero al proprio posto. Arrivati, videro che la terra dava i suoi frutti, videro gli animali, gli uccelli, la natura rigogliosa e se ne compiacquero. Ma non videro l’uomo e questo iniziò a preoccuparli. Si misero in cammino finché scorsero una casa; si avvicinarono e bussarono chiedendo di entrare. Aprì la porta una donna con un fazzoletto sulla testa. San Pietro si presentò e disse che con lui c’era il Signore che voleva vedere l’uomo che egli aveva creato. La donna rispose che in passato lei aveva il proprio uomo ma che una donna brutta, tutta vestita di nero e con in mano una falce, se l’era portato via senza dire una parola. Il Signore e San Pietro capirono subito che quella donna era la morte ed il Signore disse a San Pietro: “così presto si è messa al lavoro la morte”. Il Signore chiese alla donna se fosse rimasta sola e lei rispose di no, che aveva dei figli e che questi erano fuori in cerca di cibo.  Il Signore rispose che non aveva tempo di aspettarli perché doveva fare altre visite ma che sarebbe ripassato e che in quell’occasione avrebbe voluto rivedere i piccoli. Salutò la donna e se ne andò assieme a San Pietro. La donna rimasta sola, una volta tornati i propri figli li lavò, li pettinò ma non avendo un vestito buono per tutti, decise di vestirne bene tre mentre gli altri tre li nascose nel porcile. Di lì a poco il Signore passò prima di tornare in paradiso. Chiese dei figli e la donna gli presentò soltanto i tre figli ben vestiti mentre gli altri tre rimasero nascosti nel porcile. Il Signore li accarezzò, li benedì e volle che essi avessero tutto. E così andò.

Infatti la leggenda narra che da quel giorno in terra vi furono i signori ed i poveri proprio perché tre bambini crebbero con tutto mentre altri tre con nulla.

D.COLTRO, Fole Liole, Fiabe della tradizione orale veronese, Vicenza 1991